Che cos’è Bruciare?
Con il termine “bruciare”, o “token burn”, si intende la riduzione voluta e permanente dell’offerta massima circolante di una criptovaluta.
Al contrario, non sono considerate bruciate le risorse perse accidentalmente, come avviene all’invio di criptovalute a un indirizzo senza proprietario o a causa dell’impossibilità di accedere al proprio crypto wallet.
Una determinata criptovaluta viene generalmente bruciata dalla stessa società che si è occupata del suo sviluppo. Questo avviene inviando parte delle risorse che la società possiede ad un “eater address” (in italiano, “indirizzo mangiatore”), ovvero un indirizzo a cui è possibile inviare dei fondi, ma l’accesso ai suoi contenuti non è disponibile a nessun utente.
Le criptovalute possono essere bruciate per vari motivi, ma il più delle volte lo si fa per scopi deflattivi. La diminuzione dell’offerta circolante, infatti, tende a far salire il prezzo di un asset, incentivando trader e investitori a comprarlo e venderlo sui mercati.
Un altro importante motivo per cui le criptovalute vengono bruciate è quello di mantenere stabile il prezzo delle stablecoin. Queste sono delle particolari criptovalute il cui valore corrisponde 1:1 a un altro asset, come ad esempio il dollaro statunitense, l’euro, ecc.
Dunque, per far sì che il prezzo di queste stablecoin sia sempre uguale alla valuta a cui sono ancorate è necessario modificare costantemente l’offerta massima circolante di queste ultime.