INTRODUZIONE
Le commissioni trading sono somme trattenute dal broker in relazione alle operazioni che si effettuano sui mercati finanziari ai quali questo offre accesso.
Le commissioni nel trading possono essere di diversi tipi: commissioni fisse, variabili, temporali, di deposito e altre ancora.
Le commissioni a cui si va incontro facendo trading on line possono avere un ruolo importante in un eventuale guadagno o perdita, e imparare a riconoscerle e a calcolarle può aiutare a scegliere il broker migliore per le proprie necessità.
Quali sono le commissioni nel trading?
Le commissioni nel trading sono varie e dipendono da diversi fattori; alcuni broker guadagnano solo dallo spread finanziario che addebitano per ogni operazione, altri addebitano commissioni di trading e altri broker ancora addebitano una combinazione di entrambe.
Il broker applica delle commissioni al conto di trading dei suoi clienti per eseguire le operazioni da loro richieste. Queste spese vengono definite come costi di transazione e variano a seconda del broker con cui si sceglie di fare trading. Le commissioni di intermediazione possono variare da broker a broker e sta al cliente assicurarsi di avere questi costi fissi e variabili sotto controllo.
Alcuni broker guadagnano dallo spread (ovvero la differenza tra bid e ask) sulle operazioni dei propri clienti, altri, invece, addebitano in base agli holdover, spesso indicati come rollover. Per uno swing trader che mantiene le negoziazioni aperte durante la notte o per giorni e settimane, questo costo di rollover/holdover può avere un impatto significativo sui suoi profitti.
I broker affidabili e trasparenti, generalmente, elencano tutte le loro commissioni sul proprio sito web.
Quali tipi di commissioni sono presenti nel trading?
Le commissioni coinvolte quando si fa trading possono variare a seconda del tipo di broker con cui si opera e alla strategia di trading che si segue.
In caso di spread bet o di trading di CFD, molto probabilmente si è tenuti a pagare solo gli spread.
Scalper e day trader, ad esempio, eseguono più operazioni di uno swing trader e, pertanto, vanno incontro a costi di trading più elevati. Con alcuni broker, maggiore è il numero di transazioni effettuate nell’arco di una giornata e maggiori sono le commissioni da pagare. Tutto questo può avere un grave impatto sui profitti del trader, il quale deve quindi valutare bene quale strategia adottare.
Ecco di seguito alcune delle commissioni più spesso addebitate dai vari broker.
Commissioni spread
Nel trading finanziario, lo spread è la differenza tra bid e ask, ovvero la differenza tra il prezzo offerto dagli acquirenti e il prezzo richiesto dai venditori di un prodotto finanziario.
Gli spread finanziari sono un aspetto critico delle scommesse con spread e del trading di CFD perché il calcolo di queste commissioni è parte integrante dell’affare stesso.
Quando si fa trading mediante un broker che addebita lo spread, si può vedere la quotazione di quest’ultimo elencata come un piccolo numero tra il prezzo di acquisto e quello di vendita e domanda. Alcuni broker applicano spread fissi e altri applicano spread variabili che sono più in sintonia con i movimenti del mercato.
Il costo dello spread può variare a seconda di alcuni fattori:
- Liquidità – Quanto facilmente un asset può essere acquistato o venduto. All’aumentare della liquidità, lo spread bid-ask in genere si riduce.
- Volume – La quantità di un asset che viene scambiato giornalmente. Le attività che hanno un volume di scambi più elevato tendono ad avere spread bid-ask più ridotti.
- Volatilità – Una misura di come i prezzi di mercato cambiano durante le sessioni di trading. In periodi di elevata volatilità, i prezzi cambiano rapidamente e lo spread è generalmente più ampio.
Alcuni conti di trading forex o di criptovalute hanno spread a partire da 0,0 pip (percentuale in punteggio) se si scambiano coppie di valute specifiche. In questo caso, invece dello spread di prezzo, il broker addebita una commissione per operazione.
Di solito sono i conti ECN e i broker che offrono l’esecuzione no-dealing desk che forniscono questo servizio solo su commissione.
Infine, i conti di trading che addebitano commissioni in genere hanno sconti sul volume degli scambi effettuati, applicati retrospettivamente.
Commissioni holdover/overnight
Le commissioni holdover o overnight si riferiscono al trading con margine e variano in base a diversi fattori, tra cui il tempo per cui una posizione rimane attiva sul proprio conto.
I vari broker generalmente illustrano sul loro sito web come viene calcolato il tasso di finanziamento overnight, che cambia quindi di piattaforma in piattaforma.
La commissione che il trader dovrà pagare dipenderà anche dalla leva applicata per operazione e dall’asset scambiato. È fondamentale monitorare le spese holdover/overnight poiché più a lungo un’operazione rimane aperta nel conto, più il costo da pagare aumenterà.
Commissioni di intermediazione
Lo spread, in questo caso, sarà elencato tra i pulsanti di acquisto e vendita.
Ad esempio, se il proprio broker di criptovalute sta quotando il prezzo di acquisto per la coppia DAI/USDT (Dai/Tether) di 1,3011 e un prezzo di vendita di 1,3000, lo spread è di 1,1. Il costo dello spread si riferisce al prezzo di DAI/USDT in quel momento.
Rimanendo su questo esempio, è bene ricordare che anche la valuta scambiata influisce sul costo; uno spread di 1,1 è equivalente a 1,1 pip. Il prezzo di esecuzione della tua operazione per (x) 1,1 ti dà il costo dello spread.
Se il broker opera solo sulla base di spread/commissione grezzi, non sarà possibile vedere la commissione quotata tra i pulsanti di acquisto e vendita, ma si dovrà fare riferimento alle proprie commissioni di intermediazione nei termini e condizioni per l’addebito.
Questo calcolo sarà lo stesso se si scambiano azioni in base a una commissione azionaria. Tuttavia, se si acquistano e detengono azioni, si potrebbe essere soggetti anche a una tassa spesso indicata come imposta di bollo.
Commissioni di swap
Alcune piattaforme di trading di criptovalute addebitano una commissione di swap se si mantiene un’operazione aperta per due o più giorni. Questa commissione è la differenza nei tassi di interesse tra due token diversi per la coppia di criptovalute che si mantiene aperta.
È bene tenere presente che se si mantiene il trade aperto durante il fine settimana, si potrebbe essere soggetti a tre notti di commissioni di swap.
Prendiamo sempre in esempio la coppia DAI/USDT per spiegare il significato dello swap. Quando si acquista una coppia di criptovalute, tecnicamente si possiede la prima valuta e si è short sulla seconda valuta, dunque si guadagnano interessi sulla prima (base) e si pagano interessi sulla seconda valuta (contro).
Per esempio, se la coppia di valute DAI/USDT ha un tasso di acquisto swap di -0,0040% e un tasso di vendita swap di -0,0020%, se si acquista (posizione long) DAI/USDT, si hanno DAI e si devono dollari USDT. In questo caso, il trader guadagna interessi sulla posizione in DAI e pagherà interessi sulla posizione in USDT.
Invece, se si vende (posizione short) DAI/USDT, si è short di DAI e long di USDT. In questo caso, il trader pagherà meno sulla propria posizione di mercato perché i tassi swap in USDT sono superiori ai tassi swap in DAI.
Esempi di costi di transazione nel trading
I costi in cui è possibile imbattersi mentre si fa trading possono gravare pesantemente sul proprio profitto. Per questo motivo, è necessario assicurarsi di limitare questi costi dove e quando possibile.
È consigliato negoziare con un broker i cui spread, spese di holdover, swap e commissioni varie siano chiaramente esposte e finanziariamente competitive rispetto alla media del settore. A tal proposito, è necessario monitorare il costo di transazione di ogni singola operazione eseguita e eventuali addebiti ‘incoerenti’ (con quanto dichiarato dal broker) che possono danneggiare i propri piani di trading.
Un esempio di costo competitivo per il trading di criptovalute potrebbe essere spread costantemente al di sotto o vicino a 1 pip per il trading delle principali coppie di token.
Poiché questi spread cambiano a seconda di alcuni fattori, quali volatilità e volume degli scambi, se si fa trading di criptovalute quando i mercati si aprono la domenica sera per la settimana, il volume trading è solitamente molto scarso e gli spread sono molto più ampi su quasi tutte le coppie di valute.
Al contempo, se si è verificato un evento economico significativo durante il fine settimana, la volatilità potrebbe essere elevata e gli spread potrebbero essere ancora ampi, creando così un ambiente molto difficile per il trading.
Supponendo che un trader faccia un’operazione CFD su DAI/USDT e la tenga per una settimana, questo potrebbe essere tenuto a pagare i costi di:
- spread
- holdover
- swap
- prelievo (una volta prelevato l’importo a operazione chiusa)
Conclusioni
Come è facile dedurre dai paragrafi precedenti, per fare trading con cognizione di causa bisogna stare molto attenti sulle commissioni che si pagano al proprio broker.
È di fondamentale importanza conoscere tutti i costi fissi e variabili a cui si potrebbe andare incontro, poiché spread, commissioni, holdover, swap e altri tipi di commissioni possono rendere nullo un eventuale profitto.
Come abbiamo visto, questi potenziali costi variano in base a diversi fattori, tra cui la strategia di trading che si segue, la durata e la frequenza delle operazioni, e altro ancora.