Che cos’è il Consenso?
A differenza di ciò che accade nei sistemi centralizzati, dove tutte le decisioni sono prese da un’unica autorità, nei sistemi decentralizzati, invece, le decisioni vengono prese collettivamente. Questo meccanismo d’approvazione viene definito consenso (in inglese consensus).
Tutto questo è necessario poiché i sistemi decentralizzati sono composti da una moltitudine di utenti distribuiti e indipendenti, tra i quali vi sono livelli di autorità uguali o simili.
La blockchain, ovvero lo strumento su cui si basano tutti questi sistemi decentralizzati, è un registro distribuito delle transazioni, che deve essere aggiornato dai singoli utenti (anche detti “miner”). Questi forniscono la supervisione del registro, garantendone la correttezza delle voci registrate su di esso.
Pertanto, sorge la necessità di un consenso sullo stato preciso della rete in un dato momento. Raggiungere questo consenso tra numerosi utenti che cercano di cooperare da remoto non è semplice, soprattutto perché è necessario far sì che questi non collaborino tra loro per recare danno alla rete convalidando transazioni fraudolente.
Proprio per questo motivo, reti come Bitcoin ed Ethereum utilizzano complessi algoritmi (come, ad esempio, quelli proof-of-work e proof-of-stake) per garantire il consenso della rete su quali transazioni esatte hanno avuto luogo e quando è successo.
Esempio di Consenso
Utente A e utente B effettuano una transazione sulla blockchain di Bitcoin.
A questo punto gli utenti della rete su cui è stata effettuata la transazione competono tra loro nel risolvere complessi algoritmi crittografici. Una volta fatto ciò, questi utenti potranno dare il proprio consenso sulla veridicità della transazione effettuata e registrarla sul registro della blockchain, in cambio di una ricompensa in criptovalute.