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Cos’è Uniswap (UNI)?
Uniswap è un innovativo protocollo di scambio decentralizzato costruito su Ethereum e utilizzato per scambiare token ERC-20.
A differenza della maggior parte dei crypto exchange che addebitano delle commissioni a chi li utilizza, come succede con Coinbase o Binance, Uniswap, invece, funziona come una piattaforma pubblica messa a disposizione degli utenti, che possono scambiare i token in loro possesso attraverso Uniswap, senza dover pagare nessuna commissione alla piattaforma e senza la necessità di alcun intermediario, favorendo, così, un sistema di scambio decentralizzato e altamente anonimo.
A settembre 2020, Uniswap ha migliorato ancora di più il suo sistema di governance, introducendo e distribuendo fra gli utilizzatori di vecchia data del protocollo, dei token nativi chiamati UNI. I possessori di questi token possono dare o meno il proprio consenso sulla messa in atto di eventuali cambiamenti da effettuare sul protocollo, che, qualora approvati, verranno poi implementati da un team di sviluppatori.
Nel giro di pochissimo tempo, UNI è riuscito a diventare uno dei crypto asset più scambiati, nonché uno dei primi per capitalizzazione di mercato.
Chi sono i fondatori di Uniswap e qual è la sua storia?
Uniswap fu creato il 2 novembre 2018 da Hayden Adams, un ex ingegnere meccanico della Siemens, dopo aver raccolto i fondi per lo sviluppo da diverse società di venture capital.
Durante la sua fase di sviluppo, Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, nonché amico di Hayden, suggerì a quest’ultimo il nome Unipeg che verrà poi cambiato in Uniswap al momento del lancio. Nel 2020, è stata lanciata la seconda versione (V2) di Uniswap, che ha introdotto la possibilità di scambiare qualsiasi token ERC-20 sulla piattaforma. Nello stesso anno, sono stati introdotti i token nativi di Uniswap detti UNI.
Il 5 maggio 2021 è stata introdotta anche una terza versione di Uniswap (V3) che, a detta del team di Uniswap, porta con sé ulteriori migliorie sul sistema di scambi.
Cosa rende unico Uniswap?
Uno dei più grandi punti a favore di Uniswap è il suo essere una piattaforma completamente decentralizzata e in grado di offrire, pertanto, elevati standard di sicurezza e anonimato – che è anche ciò che ha reso gli exchange decentralizzati (DEX) molto in voga negli ultimi anni.
La piattaforma è open-source e non ricava nessun guadagno dalle transazioni effettuate su di essa. Per tale motivo, la piattaforma è in grado di garantire delle commissioni bassissime (0,3% per transazione) – che vanno come ricompensa a coloro che forniscono liquidità alla piattaforma.
Inoltre, Uniswap garantisce un ottimo sistema di governance, dando ai possessori di UNI la possibilità di scegliere se approvare o meno degli eventuali cambiamenti sulla piattaforma.
Il token nativo di Uniswap, UNI, è riuscito ad attirare intorno a sé una community molto affiatata che ripone molta fiducia nei futuri sviluppi del progetto.
Uni è un token ERC-20, il che significa che necessita di Ethereum per funzionare, ma, allo stesso tempo, proprio questa sua caratteristica lo rende ampiamente compatibile con numerosi crypto exchange come Kraken, Binance e molti altri.
A differenza di altre criptovalute come Bitcoin ed Ether, non è possibile fare mining di UNI, tuttavia, è possibile partecipare al cosiddetto ‘liquidity mining’, ovvero bloccare quantità importanti di UNI all’interno del network di Uniswap, per poter poi ricevere le ricompense collegate.
Tutti gli utenti possono partecipare al liquidity mining, anche senza disporre di hardware con un’elevata potenza di calcolo.L’offerta totale di token UNI ammonta ad 1 miliardo e questi verranno resi disponibili gradualmente per quattro anni, a decorrere dal 16 settembre 2020. Una volta raggiunta la cifra prefissata di UNI in circolazione, Uniswap introdurrà un ‘tasso d’inflazione perpetuo’ del 2% per mantenere attiva la partecipazione degli utenti sul network.