I miner di Bitcoin, ormai da tempo sotto attacco a causa della loro considerevole impronta ambientale, stanno stringendo delle partnership con alcuni proprietari di centrali nucleari in difficoltà economiche.

La collaborazione in questione potrebbe, in futuro, risolvere i problemi chiave di entrambi i settori, affermano dirigenti e analisti. I miner di Bitcoin sono affamati di elettricità e vogliono energia stabile e priva di emissioni di carbonio, mentre gli impianti nucleari che affrontano la concorrenza di fonti di energia più economiche hanno bisogno di nuovi clienti.

Come riportato dal Wall Street Journal, Talen Energy Corp. ha avviato una joint venture con la società di Bitcoin mining TeraWulf Inc., che ha avviato lo sviluppo di una struttura da mining delle dimensioni di quattro campi da calcio accanto alla sua centrale nucleare in Pennsylvania. L’impianto nucleare di Energy Harbour Corp., invece, fornirà energia a un centro di crypto mining di Standard Power in Ohio a partire da dicembre.

“Questo è stato un grande elemento di differenziazione per il nostro business”, ha affermato Maxim Serezhin, amministratore delegato di Standard Power.

I miner di bitcoin puntano al nucleare

Perché proprio l’energia nucleare?

Il mining di criptovalute è un processo ad alta intensità energetica, in cui i miner devono risolvere complessi problemi matematici (il che richiede tanta potenza di calcolo ed elettricità) per convalidare un blocco dati su una blockchain e ottenere una ricompensa in criptovaluta.

L’aumento di popolarità del mining di criptovalute ha alimentato le critiche da parte di ambientalisti e non solo, poiché il crescente uso di elettricità da parte dei miner (derivante nella maggior parte dei casi da combustibili fossili) rappresenta uno spreco di risorse, nonché un qualcosa che contribuisce notevolmente al cambiamento climatico. L’energia nucleare, nel frattempo, ha perso il favore del pubblico a seguito di incidenti come il disastro di Fukushima del 2011 in Giappone e ora fatica a competere economicamente negli Stati Uniti.

Le centrali nucleari forniscono una fonte costante di energia senza emissioni, ma molte di queste devono affrontare una sfida scoraggiante, ovvero vendere la loro produzione nei mercati dell’energia all’ingrosso, cercando di farsi strada in mezzo ad una forte concorrenza fatta di energia eolica, solare e di gas naturale, che diventano via via sempre più economiche. Per questo motivo negli Stati Uniti sono state chiuse numerose centrali nucleari negli ultimi anni.

Negli anni a venire, pertanto, ci si aspetta un numero sempre maggiore di partnership tra centrali nucleari e società di mining. Ad esempio, Jacob DeWitte, co-fondatore e amministratore delegato di Oklo, ha affermato di aver ricevuto richieste da altri miner di Bitcoin interessati alla sua centrale da 1,5 megawatt di energia, creata utilizzando piccoli reattori modulari. Tuttavia, ha ancora bisogno dell’approvazione federale e non è improbabile che questa arrivi anche tra diversi anni, ha affermato.


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